Riforma del mercato del gas: l’AEEG si aspetta un -7% in bolletta entro l’anno

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E’ di un comunicato del 13 Maggio scorso la conferma dell’approvazione della  seconda fase della riforma del mercato del gas, con un obiettivo di ridurre di un 7% il peso economico della bolletta entro l’anno. La riforma infatti nella fattispecie, riguardava proprio le condizioni economiche del servizio di tutela gas, una revisione complessiva, organica e strutturale della storica formula di aggiornamento delle bollette in vigore attualmente. L’obiettivo di garantire ai consumatori una tutela del prezzo, attraverso un percorso progressivo avviatosi nel 2011 con l’introduzione del mercato all’ingrosso del gas è proprio quello di assicurare la più ampia consultazione e condivisione degli interventi da parte di tutti gli attori. L’effetto di questa seconda fase, che sarà operativa prima della prossima stagione invernale,  ovvero entro il mese di ottobre, sarà quello di concretizzare un’ulteriore riduzione della bolletta del gas, che ha già visto un calo del 4,2% da aprile per effetto della prima fase della riforma. In particolare, a meno di eventi ad oggi non prevedibili, l’AEEG prevede una riduzione complessiva della spesa per il gas stimabile intorno al 7% per famiglia,  con un risparmio totale di circa 90 euro secondo la bolletta media. L’intervento dell’Autorità oggetto della riforma, si legge nel comunicato, nasce infatti proprio per trasferire a famiglie e piccoli consumatori i benefici derivanti dall’allineamento dei prezzi all’ingrosso in Italia  con quelli europei,  garantendo  fin dall’avvio del prossimo inverno che il prezzo della fornitura rifletta  costi del servizio il più efficienti possibili, coerentemente con la realtà dei nuovi scenari di mercato all’ingrosso, sia nazionali, sia internazionali. La riforma del gas infatti si colloca in uno scenario di radicale evoluzione del mercato del gas,  dove la sensibile contrazione della domanda, l’aumento dell’offerta e l’instaurarsi di regole sempre più efficaci a garanzia di una sana concorrenza, hanno permesso un riadeguamento dei valori di mercato. Nello specifico, a seguito della prima fase in vigore da aprile, in questa seconda è prevista l’introduzione di modalità completamente nuove per il calcolo delle componenti della formula di aggiornamento delle bollette del gas: si abbandona infatti lo storico riferimento ai contratti di approvvigionamento di lungo periodo, e quindi al petrolio, in favore dei prezzi del mercato all’ingrosso. Il nuovo metodo, che è stato approvato dopo un approfondito monitoraggio sulle evoluzioni dei contratti di approvvigionamento e sui trend regolatori negli altri Paesi Ue, si precisa che prevede che dal 1° ottobre per il calcolo della materia prima si faccia riferimento al 100% ai prezzi spot del mercato all’ingrosso, in considerazione di “elementi di contesto che confermano il perdurare dell’allineamento dei prezzi italiani di breve periodo con quelli europei, un’accelerazione nel  processo di convergenza tra i prezzi del mercato spot e i prezzi impliciti nei contratti di lungo termine, anche in esito alle più recenti rinegoziazioni dei contratti pluriennali”. In attesa  che la borsa gas del Gestore dei  mercati energetici (GME) completi il suo avvio operativo con la definizione dei prodotti di riferimento, faranno riferimento le quotazioni dell’hub olandese TTF (Title Transfer Facility) attualmente già utilizzate per la quota del 20% di prezzi di mercato spot. Altre novità importanti riguardano poi: la riduzione  delle componenti a copertura del trasporto e dello stoccaggio della materia prima e l’introduzione di un meccanismo incentivante per promuovere  la rinegoziazione dei contratti di lungo periodo, imponendo che i benefici delle rinegoziazioni (in termini di riduzioni di prezzo) siano tempestivamente trasferiti ai clienti finali. L’ultimo tema affrontato dalla riforma riguarda la ridefinizione della componente QVD (è la componente, espressa in euro/punto di riconsegna/anni e centesimi di euro/Smc, relativa alla commercializzazione della vendita al dettaglio di gas naturale) a copertura dei costi di commercializzazione del servizio di vendita a famiglie e piccole imprese che usufruiscono del servizio di tutela. Il nuovo valore della QVD è stato determinato sulla base di dati economici e patrimoniali degli esercenti la tutela, in relazione ai costi che vengono sostenuti per la gestione dei clienti e ai costi connessi agli oneri per la morosità, che si sono rivelati essere particolarmente alti in questo periodo di crisi.

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