Il settore geotermico contro l’indifferenza

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L’industria geotermica critica la mancanza di interesse, sulla base dei piani di azione nazionali per le rinnovabili (National Renewable Energy Action Plan, NREAP), presentati dai 27 Stati membri dell’UE. In particolare attraverso l’organo della European Geothermal Energy Council (EGEC) viene sottolineata l’insufficiente attenzione che è stata posta nelle riserve geotermiche come fonti di energia. Questo, secondo EGEC, è evidenziato dalle ultime comunicazioni della Commissione, in particolare sulla ‘Strategia energetica 2011-2020’ e sulle iniziative rivolte al futuro delle infrastrutture energetiche.
Burkhard Sanna, presidente di EGEC, durante una conferenza tenutasi lo scorso dicembre a Parigi ha chiesto un maggiore adozione della geotermia come fonte di energia rinnovabile che può e vuole contribuire in modo significativo allo scenario che prevede la riduzione delle emissioni e dei costi di produzione dell’energia. Il settore geotermico infatti invita i governi nazionali e le istituzioni UE ad adottare un approccio in grado di favorire il settore, in particolare in ricerca e sviluppo, per poter implementare sistemi geotermici avanzati (Enhanced geotermal systems, EGS) e abbatterne il costo, nonché per promuovere l’istituzione di un programma europeo di assicurazione contro i rischi geologici di esplorazione geotermica. Quest’ultimo punto non è da trascurare, infatti l’esplorazione geotermica nel 2006 nella zona di Basilea ha portato a circa 100 terremoti, uno dei quali ha registrato 3,4 gradi della scala Richter e i project manager sono stati chiamati in causa per oltre 10 M€ di danni.
Tuttavia c’è la forte convinzione che la geotermia sarà un attore chiave nel mix energetico europeo avendo un potenziale in grado di sopperire ad almeno il 20% del consumo europeo di energia totale nel 2050. L’energia geotermica non ha costi esterni, quali lo stoccaggio, le infrastrutture di rete e la gestione dei rifiuti. La geotermia convenzionale è già una fonte di energia molto competitiva, anche se possibile solo in alcune regioni, mentre l’EGS che dovrebbe diventare competitiva in pochi anni, potrebbe garantirne la diffusione su tutto il territorio europeo. In figura è illustrato il confronto tra le prospettive di crescita attuali del geotermico (linea gialla) e secondo i valori di target espressi da EGEc (fonte EGEC).

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