Gli obiettivi del piano strategico AEEG 2012-2014

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L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha pubblicato lo scorso 26 luglio il Piano strategico per il triennio 2012-2014 (allegato alla delibera 308/2012/A), il primo del nuovo Collegio, con la finalità di far conoscere a tutti i soggetti interessati la propria visione prospettica e le linee di intervento che hanno ispirato la propria attività nella prima metà dell’anno in corso e che l’Autorità intende continuare a perseguire nell’esercizio delle funzioni di propria competenza (per i settori dell’energia elettrica e del gas naturale, a cui si aggiungono prime indicazioni in relazione alle linee evolutive della regolazione dei servizi idrici, per i quali l’Autorità ha da pochi mesi assunto responsabilità). Sebbene i due macroambiti di intervento (energia elettrica e gas, da una parte, e servizi idirici dall’altra) presentino marcate specificità settoriali, gli obiettivi generali ed i principi a cui il regolatore di ispira, sono frutto di un’impostazione che ha alla base un quadro metodologico coerente per tutti gli ambiti, quindi orientato ad assicurare la stabilità del contesto regolatorio in cui gli operatori esercitano la propria attività, attraverso la definizione di tariffe eque, certe e trasparenti, l’individuazione di adeguati parametri di qualità del servizio, la tutela degli utenti, la sostenibilità e la certezza degli investimenti. Su quest’ultimo punto, la promozione degli investimenti, per quanto riguarda il settore idrico, si sottolinea che l’elemento caratterizzante la strategia dell’Autorità, come già avviene nel caso delle regolazione delle infrastrutture nei settori dell’energia, sarà quello di operare nel rispetto della più ampia tutela degli interessi dei consumatori. Pertanto, la regolazione dovrà prevedere che trovino riconoscimento in tariffa i costi degli investimenti solo dopo che le opere siano effettivamente entrate in esercizio e, comunque, in misura dell’efficienza, efficiacia e tempestività di realizzazione degli stessi. Anche nel caso dei servizi idrici, la regolazione punterà sulla selettività; in particolare, saranno prioritariamente promossi gli investimenti con rilevanti caratteristiche di criticità ed urgenza, quali gli impianti di depurazione e quelli necessari per riportare le caratteristiche di qualità dell’acqua entro gli standard previsti dalla Commissione europea. Il triennio 2012‐2014 si configura, per i settori energetici, come un periodo di eccezionale cambiamento: nei tre anni successivi al 2011 dovranno essere assunte le decisioni e implementate le azioni necessarie al completamento del mercato interno dell’energia elettrica e del gas, come indicato dal Consiglio Europeo dello scorso febbraio. Tale armonizzazione ed integrazione dei mercati si dovrà, inoltre, sviluppare in parallelo alla riforma del sistema energetico europeo verso assetti ambientalmente sostenibili. Si tratta di ristrutturazioni radicali, anche perchè in Italia, il driver principale del cambiamento è stato, fino ad ora, il tumultuoso e non pianificato sviluppo delle fonti rinnovabili. Il cambiamento repentino del parco di generazione ha comportato modifiche non trascurabili nelle modalità di funzionamento dei mercati, facendo emergere criticità che fino a poco tempo fa, seppure presenti, non erano ritenute preoccupanti e che, sempre secondo l’Autorità, se non affrontate con decisione, potrebbero arrivare a mettere a rischio la stessa sicurezza del sistema. Anche nel settore del gas naturale si osserva una modifica profonda delle logiche di funzionamento dei mercati. A differenza del settore elettrico, nel caso del gas la spinta principale si ritiene essere stata originata dalla ristrutturazione ed integrazione dei mercati europei, insieme ai profondi cambiamenti in corso nella struttura mondiale dell’offerta di gas, piuttosto che dalle politiche per ambientali. Il primo impatto importante si ha con riferimento ai contratti di lungo termine per l’approvvigionamento di gas naturale: oggi ci si trova infatti in una fase di rinegoziazione dei contratti già conclusi in termini di volumi e prezzi, e di ripensamento sul ruolo dei contratti di lungo periodo nel nuovo contesto. Lo spostamento, infatti, verso modalità di utilizzo delle reti e di approvvigionamento più orientate alla flessibilità, comporterebbe necessariamente un progressivo cambiamento delle condizioni di funzionamento dei mercati a valle, ed avrà un impatto sulla relazione tra i consumatori europei ed i paesi produttori, cui l’Autorità ritiene necessario affiancare un contesto normativo‐regolatorio allʹaltezza delle nuove esigenze. Molte delle regole che sottendono gli equilibri tra politica energetica, politica ambientale, regolazione e mercato, si fondano su obiettivi di sostenibilità ambientale dei sistemi energetici che devono incrociarsi con obiettivi di politica industriale. La trasversalità delle tematiche ambientali oltre a richiedere un crescente approccio multisettoriale e multilivello, si sposta dal piano nazionale a quello europeo e, per limitati aspetti, anche a quello globale: il ruolo stesso delle autorità di regolazione settoriale sta cambiando. Nel definire le linee d’azione per il prossimo triennio l’Autorità non ritiene di poter prescindere da elementi più generali di valutazione del difficile quadro macroeconomico, per cui prevederà di rafforzare le politiche di rigore. Il binomio rigore–crescita richiede non solo di evitare inefficienze, così da liberare risorse, ma anche e soprattutto di utilizzare le risorse liberate e quelle disponibili in modo selettivo, privilegiando gli interventi a maggior efficacia ed efficienza, passando quindi attraverso il criterio della selettività, che secondo il piano strategico dell’Autorità sarà appunto il cardine principale del prossimo sviluppo delle infrastrutture. Il criterio della selettività nella regolazione delle infrastrutture è stato applicato attraverso una modulazione, in funzione del tipo di investimento, del rendimento riconosciuto sul capitale investito. Questo dovrà tradursi in una crescente responsabilizzazione dell’esercente rispetto alla propria preformance nell’erogazione del servizio, promuovendo l’incentivazione dell’efficienza e l’applicazione diffusa di tecnologie innovative, quali quelle a supporto della gestione attiva delle reti di distribuzione o al controllo della produzione: volontà dell’Autorità è quella di insistere sui progetti di Smart Metering in tutti i settori. L’Autorità ha introdotto, dal 1° gennaio 2012 e a seguito di un processo interno articolato, una nuova struttura organizzativa, la “review gestionale” mirata a rafforzare la capacità di risposta e l’efficacia di intervento dell’Istituzione, rispetto ai nuovi compiti che le sono stati via via attribuiti da leggi nazionali ed europee (in particolare, come prima ricordato, da aprile 2012 la struttura organizzativa si è arricchita di una terza area di coordinamento strategico leagata alla regolazione dei servizi idrici). Per poter monitare il complesso degli interventi che declinano l’attuazione delle strategie, di cui si è dato una breve introduzione, nell’ambito della “review gestionale” ed in coerenza con quanto previsto dal D.lgs 286/1999, l’Autorità ha istituito il Nucleo di Valutazione e Controllo Strategico, deputato a valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, dei programmi e degli altri strumenti di determinazione dell’indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti ed obiettivi. I principali obiettivi della strategia saranno:

  • Attuazione di una regolazione selettiva degli investimenti infrastrutturali nel settore dell’energia elettrica e del gas naturale
  • Miglioramento dei sistemi di misura
  • Rafforzamento delle norme tese a garantire la terzietà e l’indipendenza degli operatori di rete
  • Definizione di linee guida per la tenuta di una contabilità di tipo regolatorio per le imprese
  • Promozione di un efficiente funzionamento dei mercati in presenza di una quota importante di capacità da fonte rinnovabile
  • Aumento della capacità del sistema elettrico di gestire variazioni di offerta e di domanda a costi contenuti
  • Adeguatezza della capacità di generazione anche a fronte della crescente quota di produzione da fonti energetiche intermittenti
  • Evoluzione verso un mercato del gas pienamente concorrenziale
  • Sviluppo di strumenti innovativi per la sicurezza degli approvvigionamenti
  • Gestione efficiente e pro concorrenziale dei processi, in particolare del processo di switching  (verso l’empowerment del consumatore)
  • Miglioramento degli attuali sistemi di tutela di prezzo per i consumatori domestici e per le piccole imprese
  • Miglioramento e completamento delle misure a tutela dei clienti destinatari di bonus sociale
  • Revisione degli ambiti di intervento in tema di qualità dei servizi di vendita al cliente finale
  • Promozione della consapevolezza e della capacità di scelta dei clienti finali
  • Rafforzamento dell’azione di vigilanza ed enforcement delle regole, anche ai fini dell’attuazione del Dlgs n. 93/11, sviluppo delle attività di vigilanza sulle infrastrutture e sui mercati, vigilanza del rispetto del divieto di traslazione della maggiorazione IRES
  • Promozione di strumenti di risoluzione extragiudiziale delle controversie
  • Revisione delle procedure di consultazione e partecipazione ed estensione dell’Analisi di impatto regolatorio
  • Riduzione degli oneri amministrativi a carico dei soggetti regolati
  • Sviluppo concorrenziale dell’offerta di servizi energetici e di nuovi modelli di business
  • Rafforzamento del meccanismo dei titoli di efficienza energetica (TEE o certificati bianchi)
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