L’UE ha definito i criteri di sostenibilità delle biomasse

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E’ stata adottata dalla Commissione europea una relazione sui criteri di sostenibilità ambientale per l’uso di biomasse solide e biogas per la produzione di energia elettrica, il riscaldamento e la climatizzazione. Le raccomandazioni contenute nella relazione sui criteri di sostenibilità ambientale sono indirizzate agli Stati membri senza nessun criterio vincolante, ma come linee guida allo scopo di evitare ostacoli al funzionamento del mercato interno delle biomasse. Il Commissario europeo Günther Oettinger, responsabile del settore dell’energia, ha infatti dichiarato che la biomassa è una delle risorse più importanti per garantire il rispetto degli obiettivi in termini di energia prodotta da fonti rinnovabili. E’ una fonte di energia pulita, sicura e competitiva, che contribuisce già per oltre il 50% del consumo di energie rinnovabili nell’Unione. Le raccomandazioni agli Stati membri saranno eventualmente ricalibrate sulla base di una revisione della relazione prevista tra un anno e mezzo, che avrà lo scopo di verificare la necessità di modifiche al regime, compresa l’eventuale introduzione di norme vincolanti. La valutazione d’impatto che accompagna la relazione evidenzia anche che tali eventuali criteri vincolanti comporterebbero costi ingenti per gli operatori, tenendo presente che almeno il 95% della biomassa consumata nell’UE proviene da residui forestali e da sottoprodotti di altre industrie. In mancanza di norme armonizzate a livello UE gli Stati membri sono liberi di istituire un proprio sistema nazionale per l’utilizzo di biomasse solide e biogas ai fini della produzione di energia elettrica e dei sistemi di riscaldamento e di raffreddamento, ma si raccomanda che gli Stati membri adottino modelli tecnologici analoghi e, soprattutto, si attengano ai criteri di sostenibilità delineati. In tal modo si ridurrà il rischio dell’introduzione di criteri nazionali diversi e potenzialmente incompatibili, che ostacolerebbero il commercio limitando lo sviluppo del settore delle bioenergie.

    I criteri raccomandati includono:

  • un divieto generale di utilizzo della biomassa da terreni provenienti da zone forestali, ad alto contenuto di carbonio e caratterizzati da elevata biodiversità;

  • un metodo comune per il calcolo delle emissioni di gas a effetto serra per garantire una riduzione di almeno il 35% delle emissioni di gas a effetto serra (dato che dovrebbe raggiungere il 50% nel 2017 e 60% nel 2018 per i nuovi impianti) grazie all’uso delle biomasse rispetto all’energia prodotta da fonti fossili nell’UE;

  • la differenziazione dei regimi di sostegno nazionali a favore di impianti che consentono elevati rendimenti di conversione dell’energia, e

  • il controllo della provenienza della biomassa.

La relazione raccomanda inoltre di non applicare criteri di sostenibilità per i rifiuti, dal momento che essi devono già essere conformi alle pertinenti normative nazionali ed europee in materia ambientale, e di applicare i criteri di sostenibilità ambientale ai principali impianti di produzione di energia di potenza termica o elettrica di almeno 1 MW.

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