L’UE bandisce le importazioni dall’Iran e irrigidisce le misure restrittive

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L’Unione europea aveva approvato il 23 Gennaio scorso alcune delle più dure sanzioni imposte dall’Occidente contro l’Iran, tra cui il divieto di importazioni di petrolio e il congelamento dei beni iraniani da parte delle banche centrali. Aerei statunitensi ed europei e navi da guerra sono stati inviati nelle zone vicino allo stretto di Hormuz, dopo che Teheran ha minacciato di rispondere all’embargo chiudendo il percorso strategico per il trasporto di petrolio. Secondo alcuni esperti la situazione di stallo potrebbe portare i prezzi globali del petrolio alle stelle. Le sanzioni sono state evidentemente una rappresaglia contro il programma nucleare iraniano, e la responsabile della politica estera dell’Unione europea Catherine Ashton dichiarava che avevano lo scopo di costringere l’Iran al negoziato. Teheran ha sostenuto che il suo programma nucleare mirasse a soddisfare i suoi bisogni energetici in aumento, ma Agenzia Internazionale delle Nazioni Unite per l’energia atomica (AIEA) ha detto lo scorso anno hanno avuto la prova che l’Iran aveva lavorato sulla progettazione di un’arma nucleare. L’Europa (il secondo cliente più grande dell’Iran dopo la Cina)  ha promulgato quindi un divieto immediato per la stipula di tutti i nuovi contratti di importazione, acquisto o trasporto di greggio iraniano e altri prodotti petroliferi. I nuovi contratti petroliferi sono stati quindi vietati immediatamente e i contratti esistenti saranno onorati fino allo scorso luglio. L’Iran ad ogni modo non ha trattato e per l’Ue stato necessario trovare un nuovo compromesso, soprattutto perché nazioni come la Grecia dipendono pesantemente su tali importazioni. Il compromesso è stato introdotto durante al presidenza danese del Consiglio che ha prorogato l’esecuzione dei contratti in corso fino a maggio prossimo. Dopo la riunione a Bruxelles dei ministri degli esteri dei 27 stati membri, il Consiglio ha comunque rafforzato alcune misure, come quelle relative al congelamento dei beni e la proibizione di transazioni commerciali di beni di valore. Inoltre i ministri hanno adottato nuove sanzioni contro il regime siriano, aggiungendo 22 personaggi e 8 entità alla lista di quelli soggetti a misure restrittive, nella speranza di esercitare efficaci pressioni per le inaccettabili violenze e la repressione che sta avvenendo in Siria in questo periodo.

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