Le previsioni dell’Italia sulle importazioni di energia da fonti rinnovabili

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Secondo quanto indicato dalla nuova direttiva UE sulle fonti rinnovabili (2009/28/CE) il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato a Bruxelles le previsioni sulla produzione in eccesso o sulla necessità di importazione di energia da fonti rinnovabili, in modo da garantire il rispetto degli obiettivi di consumo imposti a livello comunitario. Nel documento sono illustrate le giustificazioni delle stime di importazione, cui l’Italia conta di ricorrere, in sisntesi, per circa 1,1 Mtep/anno complessivi fino al 2020 per l’energia elettrica e 2,9 Mtep/anno per i biocombustibili. Infatti grazie alla possibilità offerta, a certe condizioni, di rilasciare gli incentivi alla produzione di elettricità da fonti rinnovabili prodotta in Paesi terzi e poi importata, si sono avviate iniziative di dialogo poiché si sostiene necessaria l’opportunità di soddisfare la domanda di energia da fonti rinnovabili, in Italia, con mezzi diversi dalla produzione nazionale. La possibilità di importare in Italia elettricità da fonti rinnovabili prodotta in Paesi terzi sarebbe tecnicamente possibile in virtù dei collegamenti elettrici esistenti e di quelli in progetto. Alla luce del potenziale di fonti non ancora esplorato, si valuta di poter importare fino al 2018, dalla Svizzera l’equivalente di 0,344 Mtep/anno, 0,516 Mtep/anno dal Montenegro, 0,258 Mtep/anno dall’Albania e 0,052 Mtep/anno dalla Tunisia. Altri Paesi coi quali si stanno discutendo accordi sono la Polonia, la Croazia e la Serbia.

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