La proposta di direttiva sull’efficienza energetica

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La Commissione europea ha proposto recentemente il testo di una nuova direttiva che riguarda un pacchetto di misure tese al miglioramento dell’efficienza energetica, dalla trasformazione, alla distribuzione, al consumo finale. L’obiettivo è certamente quello di ridurre i consumi del 20% entro il 2020, che seppure resta ancora non vincolante, preannuncia l’obiettivo di rendere vincolanti molte delle azioni da intraprendere per perseguire tale virtuoso percorso. Secondo alcuni resta poco incisiva rispetto all’enorme potenziale dell’efficientamento energetico, ma senz’altro tale proposta concorre a porre rimedio al ritardo degli Stati membri nell’adozione di misure in tal senso (mentre gli obiettivi rinnovabili e riduzione di emissioni sembrano ampiamente alla portata), ritardo che inciderebbe molto sulla competitività e sul bilancio energetico dell’Unione. La proposta raggruppa la Direttiva 2004/8/CE sulla cogenerazione e la Direttiva 2006/32/CE sull’efficienza degli usi finali dell’energia e sui servizi energetici, trasformandole in un unico strumento giuridico per disciplinare misure finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica nel consumo finale d’energia e ad assicurarne l’approvvigionamento. Si prevede innanzitutto l’obbligo per tutti gli Stati membri di istituire regimi di risparmio energetico; l’impegno, da parte degli enti pubblici, di immettere sul mercato prodotti e servizi a basso consumo energetico, con l’obbligo legale di acquistare edifici, prodotti e servizi energeticamente efficienti; maggiori vantaggi per i consumatori, in quanto la fatturazione dovrà essere basata esclusivamente sul consumo effettivo e non più su quello presunto; maggiori incentivi per le aziende per effettuare audit energetici e lo scambio di buone pratiche; il monitoraggio dei livelli di efficienza nella produzione di energia e la definizione di piani nazionali per strutture di riscaldamento e raffreddamento efficienti sotto il profilo energetico. Gli stati membri dovranno quindi impegnarsi in una pianificazione sana di infrastrutture efficienti, che mirino anche il recupero del calore disperso. Misure per l’efficienza sono ovviamente anche previste per le infrastrutture elettriche. La proposta prevede, inoltre, una valutazione dei progressi che si saranno ottenuti nel 2014 e l’eventualità di formulare una nuova proposta legislativa per la definizione di nuovi obiettivi.
Per maggiori informazioni consultare: http://ec.europa.eu/energy/efficiency/eed/eed_en.htm

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