La commissione europea chiede dati sugli investimenti nelle infrastutture energetiche

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Le norme UE impongono agli Stati membri di fornire informazioni sui futuri progetti d’investimento in infrastrutture energetiche. La normativa richiede ai governi dell’Unione europea di raccogliere dati e di comunicarli alla Commissione, ogni due anni, su tutto il comparto: costruzione, ammodernamento e dismissione di impianti per la produzione di energia, il trasporto o l’accumulo. Il Parlamento vuole chiarire alcuni punti e proporre delle modifiche in materia in quanto l’attuale quadro normativo dell’UE per la notifica dei progetti di investimento non appare coerente: gli obblighi di segnalazione sono eterogenei e le procedure non sono orientate a evidenziare gli sviluppi necessari del settore, non riflettendone l’evoluzione del contesto, a cominciare dall’ allargamento dell’UE e dai temi sulla sicurezza degli approvvigionamenti e delle energie rinnovabili, nonchè l’introduzione di una politica relativa alla questione legata al cambiamento climatico. Il nuovo regolamento infatti dovrebbe consentire alla Commissione di monitorare attentamente la situazione e rendere il mercato più trasparente. Sarebbe necessario che, ogni due anni, gli Stati membri raccolgano e trasmettano i dati relativi ai progetti di infrastrutture energetiche di investimento riguardanti la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di petrolio, gas, carbone, energie rinnovabili, energia elettrica, così come ai grandi progetti per il teleriscaldamento e raffreddamento e la cattura di anidride carbonica, comprese le interconnessioni con i paesi terzi. Gli Stati membri sarebbero tenuti a compilare tutti i dati richiesti e le informazioni dall’inizio del 2011 e successivamente ogni due anni. Le informazioni saranno notificate dalle imprese che operano nel settore dell’ energia allo Stato membro di appartenenza. Il rapporto, preparato da Adina-Ioana Vǎlean, della commissione per l’industria, è stato adottato con 551 voti a favore, 24 contro e 25 astensioni. La modifica sostanziale che ha permesso di ottenere al provvedimento una vittoria schiacciante è di tipo giuridico: è stato fissato a base del regolamento l’articolo 194 del trattato, che rafforza il ruolo dell’Unione europea nella politica energetica. Questo darebbe anche i poteri di codecisione del Parlamento europeo (procedura legislativa ordinaria) sulla legislazione. Altri emendamenti mirano a chiarire il tipo di progetti di investimento previsti che devono essere riportati, rafforzare la riservatezza dei dati pubblicati dalla Commissione, snellire le procedure di segnalazione e migliorare l’utilità delle analisi effettuate.

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