Il futuro del gas naturale secondo Eurogas

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Alla sua conferenza annuale, Eurogas, (European Union of the Natural Gas Industry) ha presentato il rapporto “Eurogas Roadmap 2050”, ponendo l’accento sul problema della riduzione delle emissioni di anidride carbonica, drasticamente e realisticamente, in tutti i settori dell’energia: dalla produzione di energia all’industria di processo, dal residenziale ai trasporti. I punti chiave su cui le strategie devono essere sviluppate sono identificati nell’efficienza energetica, nell’impiego delle fonti rinnovabili, nello sviluppo tecnologico e nel cambiamento dei consumi. In questo quadro il ruolo di Eurogas è di promuovere l’impiego di gas naturale a “zero emissioni” come un importante fattore per la crescita della Green Economy. La domanda di gas naturale è infatti prevista in aumento di 544 miliardi di metri cubi/anno per il 2030. La quota di mercato del gas naturale salirà dal 26% nel 2010 al 32% nel 2050, anche se non crescerà la domanda in termini assoluti. Pertanto la piena attuazione del mercato interno del gas in tutta l’UE, è diventata ancora più importante, soprattuto nell’ottica di garantire stabilità al quadro degli investimenti necessari, in accordo con le politiche sul clima. Parallelamente garantire la sicurezza dell’approvvigionamento favorendo i rapporti con i fornitori storici, perseguendo la diversificazione e l’attuazione di un ben funzionante mercato interno del gas sono cruciali. Il messaggio chiaro di Eurogas è che i paesi esportatori devono percepire una domanda stabile, che equilibri i termini della competizione globale.
La tabella di marcia proposta da Eurogas 2050 è volta a mostrare uno dei possibili percorsi per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica legate a tutti i settori dell’energia dell’80% al 2050. Ovviamente considerando l’UE27 nel suo complesso. La combinazione delle iniziative virtuose proposte porterebbe, secondo lo studio, a una riduzione delle emissioni di gas serra nel 2050 rispetto al 1990 del 71% nel settore residenziale e dei servizi, dell’83% nell’industria, del 69% nei trasporti e del 93% nella generazione di energia. In totale questo sarebbe equivalente a una riduzione complessiva dell’82%. Tra il 2010 e il 2030, Eurogas sottolinea proprio il ruolo chiave del gas naturale nel permettere il raggiungimento di tali obiettivi. Nel settore residenziale dell’UE-27 e dei servizi, la quota di mercato del gas potrebbe diminuire dal 40% al 35%. Si prevede una diminuzione da un consumo di 210 miliardi di metri cubi del 2010 a 152 miliardi di metri cubi nel 2030. Per il settore industriale, la quota di mercato del gas dovrebbe rimanere stabile a quasi il 30% con volumi in movimento da 106 miliardi di metri cubi a 114 miliardi di metri cubi. L’impiego di gas naturale nei trasporti (1 miliardo di metri cubi), nel 2030 dovrebbe raggiungere una quota di mercato del 5% per trasporto passeggeri e 13% per il trasporto merci. Per la generazione di energia elettrica, il gas naturale aumenterà la sua quota di mercato dal 20% al 25% tra 2010 e il 2030 (passando da 162 a 203 miliardi di metri cubi miliardi di metri cubi). Dal 2030 al 2050 si prevede lo sviluppo delle centrali attrezzate per la cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Gli impianti a gas grazie alla loro flessibilità avranno il ruolo importante di supportare il necessario sviluppo su larga scala delle energie rinnovabili a emissioni nulle di carbonio. L’insieme di questi fattori fa si che, secondo le stime di Eurogas, i volumi di gas dedicati al settore energetico rimarranno pressoché stabili, con 191 miliardi di metri cubi nel 2050 rispetto ai 162 miliardi di metri cubi nel 2010.

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