I nuovi mercati africani: l’Uganda

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In questi ultimi anni si è visto l’Africa mostrare accenni di mutamento, sia sul fronte politico che su quello economico. Il lento e difficoltoso processo di istituzionalizzazione della vita politica interna, quanto la costruzione di istituzioni in grado di favorire la stabilita’ politica e lo sviluppo economico del continente sta cambiando, almeno in Uganda. L’Uganda è un Paese di circa 35,2 milioni di abitanti, che da più di 20 anni registra un significativo tasso di crescita economica. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, si è attestato attorno al 6% tra il 2012 e il 2013 rispetto ad una previsione del 5%. L’Uganda si appresta inoltre a promuovere importanti investimenti nel settore petrolifero: sono stati da poco scoperti importanti giacimenti per riserve totali stimate nell’ordine di 3 miliardi di barili di petrolio. Si prevede di investire anche nel settore della raffinazione, con la costruzione di una grande raffineria che consentirà di ridurre l’importazione di carburanti che attualmente costituiscono la passività più significativa della bilancia commerciale. Il Paese inoltre dispone di un potenziale minerario significativo, costituito da consistenti giacimenti (di fosfati, minerali di ferro, stagno, oro e rame, marmo e materiali calcarei) e una terra estremamente fertile, tuttora poco sfruttata. Per quanto riguarda gli aspetti energetici, il Paese punta ovviamente sulle tecnologie rinnovabili, in particolare quelle più idonee ad una generazione distribuita, in modo da compensare una realtà territoriale che vede quasi il 90% della popolazione (con un tasso di crescita demografico del 3,6%, il più alto al mondo) vivere in aree rurali, ricorrendo oggi quindi principalmente a fonti quali carbone di legna e legna. In queste stesse aree, non collegate alla rete, esiste un grandissimo potenziale per l’impiego di energia solare. Secondo i dati forniti dall’Investment Authority locale, infatti,  il livello medio di irradiazione a terra è di 5,1 KWh per metro quadrato, con 2.500 – 3.000 ore equivalenti di sole all’anno. Il Paese dispone anche di un forte potenziale idroelettrico e già oggi fornisce energia elettrica alle reti dei Paesi confinanti quali Kenya, Tanzania, Rwanda e presto anche il Congo. Nel solo Alto Nilo si stima un potenziale di oltre 2 GW di cui appena 380 MW sono attualmente sfruttati.Il potenziale complessivo stimato in energie rinnovabili corrisponde a oltre 5 TW e l’obiettivo è aumentare l’utilizzo di tali fonti dall’attuale 4% del totale del consumo di energia del paese al 61% entro il 2017. La politica sulle energie rinnovabili dell’Uganda sottolinea l’impegno del governo per lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse verdi. In questa politica rientrano gli accordi standard di acquisto di energia e le tariffe feed-in periodicamente riviste. Per controllare gli sviluppi di questo settore è stato allestito un preciso quadro istituzionale che vede al suo vertice, con compiti di sorveglianza e coordinamento, il Ministero dell’Energia e dello Sviluppo Minerale. L’Autorità per l’energia elettrica (ERA), è responsabile per la regolamentazione del settore, rilasciando licenze, istituendo e applicando le norme e stabilendo appunto le tariffe feed-in. Per le attività di elettrificazione rurale, vi è invece una specifica agenzia, l’Agenzia di elettrificazione rurale (REA).

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