In forte crescita i risparmi legati all’efficienza

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Nel biennio 2011-2012 risulta triplicato il numero dei progetti presentati per ottenere i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) o Certificati Bianchi. Questo secondo il rapporto dell’Autorità pubblicato il novembre scorso e licenziato con delibera 434/2012/l/efr) disponibile sul sito www.autorita.energia.it. I risparmi legati all’efficienza sarebbero quindi in forte accelerazione grazie al meccanismo dei TEE, regolato e gestito dall’Autorità per l’energia per promuovere la diffusione di apparecchiature, sistemi e tecnologie innovative nelle abitazioni, nei servizi e nell’industria. Negli ultimi due anni, sono state risparmiate oltre 280 mila tep  (tonnellate equivalenti di petrolio) al mese, più del doppio della media di circa 134 mila tep mensili del periodo 2005-2010. Questo rapporto evidenzia (è il Secondo Rapporto statistico intermedio relativo all’anno d’obbligo 2011 sul meccanismo dei titoli di efficienza energetica e che arriva ad analizzare i dati fino a l 31 Maggio 2012), risulta in sensibile aumento anche il numero di  progetti di efficienza presentati. Di fatto, si legge nel rapporto, sono più che triplicati i progetti cosiddetti “a consuntivo”, riferiti prevalentemente a interventi nei processi produttivi che consentono di risparmiare grandi volumi di energia per molti anni: la media mensile è passata da 14 del quinquennio 2005-2010, a 33 nel 2011, e a 47 nei soli primi nove mesi del 2012. In particolare, poi, emerge che il processo di semplificazione, riordino e di maggiore valorizzazione degli interventi introdotto con le nuove Linee guida approvate dall’Autorità nel novembre 2011, ha consentito di promuovere progetti più strutturali ed a più lunga ‘vita utile’, in grado di produrre risparmi energetici complessivi più elevati per i consumatori e per il sistema, a parità di costi per gli incentivi, garantendo di innescare percorsi virtuosi per tecnologie che altrimenti sarebbero rimaste limitate per l’incapacità di attrarre investimenti. In particolare, la quota dei risparmi energetici conseguiti nel settore industriale è in deciso e costante aumento e, negli ultimi cinque mesi di osservazione (gennaio-maggio 2012), è risultata per la prima volta superiore a quella nel settore civile, con un contributo pari a circa il 60% del totale. In aumento sono stati anche i grandi consumatori di energia con energy manager, passati da 15 a 22.  Il Rapporto evidenzia, infine,  che rispetto agli oltre 14,7 milioni di TEE emessi dall’avvio del sistema nel 2005 (corrispondenti a circa 13,3 milioni di tep già risparmiate),  circa 3,3 milioni – pari ad oltre il 22% del totale – sono stati approvati dall’Autorità in quest’ultimo anno (corrispondenti ad un minor consumo di energia pari ad oltre 1,8 milioni di tep). Le nuove Linee guida emanate dall’Autorità hanno anche favorito l’accesso al meccanismo di nuovi operatori, stimolando quindi l’iniziativa di imprese per lo sviluppo del Paese: in soli cinque mesi, dal gennaio al maggio 2012, le società di servizi energetici che hanno ottenuto TEE sono cresciute da 314 a 329; una delle principali novità introdotte dall’Autorità con le nuove Linee guida è stata la revisione delle modalità di contabilizzazione dei risparmi energetici generati dai progetti e certificati con l’emissione dei TEE. L’obiettivo di tale revisione è stato quello di valorizzare i progetti in funzione dei risparmi energetici che essi sono in grado di generare non solo nell’ambito del periodo di diritto all’emissione dei TEE definito dalla normativa (cosiddetta “vita utile”, pari a 5 anni per la maggior parte degli interventi), – come avvenuto fino all’emanazione delle nuove Linee guida – ma anche negli anni successivi e fino al termine della loro “vita tecnica”, dando così maggiore sostegno appunto agli investimenti nei progetti di carattere strutturale, che generano i maggiori risparmi energetici complessivi per i consumatori e per il sistema (quali, ad esempio, quelli sui processi industriali o sugli involucri edilizi e senza ovviamente una maggiorazione dei costi per il Sistema Paese). Il provvedimento ha dunque svolto un ruolo determinante nell’alleviare il deficit di offerta di TEE gradualmente evidenziatosi nel periodo precedente alla loro introduzione.

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