In arrivo l’ambiziosa revisione della direttiva rifiuti

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La commissione europea dovrà mettere a punto gli ultimi aspetti della proposta di revisione del settore rifiuti, che toccherà ben tre direttive, la Waste Framework Directive (2008/98/EC), la Direttiva 1999/31/EC sulle discariche e la Direttiva 94/62/EC sul packaging. La proposta dovrebbe essere ratificata a metà Maggio, prima o durante i lavori della Green Week, probabilmente dal 3 al 5 Giugno a Brussel. Con un documento sul tema l’EEB (European Environmental in particolare già nei precedenti interventi, aveva chiesto alla Commissione stessa e agli stati membri intensi sforzi per arrivare a definire obiettivi decisamente più ambiziosi. In particolare ora si pone l’accento sull’impatto potenzialmente esplosivo che un impulso deciso al settore potrebbe dare in termini di occupazione esortando a far sì che gli Stati Membri si impegnino ad innalzare al 50% entro il 2020 il target di riciclaggio complessivo e un target espresso in termini di efficienza della raccolta al 30% per il 2030. Secondo i principi alla base della revisione occorre infatti insistere sul rafforzare la gerarchia degli interventi e concentrare gli sforzi dove serve per poter assicurare di introdurre probabilmente molti più target per molti più settori merceologici e il bando totale per le nuove discariche (prevenzione, riuso, riciclo, incenerimento e discarica), tenendo conto di congrui tempi di entrata a regime, visto il grande divario che c’è in alcuni paesi. La Commissione stima infatti almeno 400000 posti di lavoro realizzabili attraverso questa iniziativa entro il 2020, mentre l’EEB rafforza le stime, in previsione della revisione, puntando a 750000 posti di lavoro entro il 2025 e a 860000 per il 2035. Inoltre l’EEB pone l’accento sul fatto che se si riuscì anche ad essere incisivi nel settore dei rifiuti alimentari e dei tessuti, il totale in termini di risparmio di tonnellate di CO2 equivalente sarebbe pari a circa 415 milioni di tonnellate ora del 2030, equivalente a quanto emesso da 4/10 del parco auto europeo. Così propone di utilizzare degli indicatori che guidino la transizione da un sistema basato sul rifiuto a uno sostenibile, interamente basato sul riuso e il riciclo, e per fare questo devono essere prese misure urgenti contro il proliferare delle discariche e degli inceneritori, alzando i target previsti per riuso e riciclo, per cui vengono suggeriti strumenti quali la tassazione dei prodotti e la responsabilizzazione dei produttori, nonché l’aiuto affinché le opzioni di regolamentazione siano un’opportunità di sviluppo anche per loro, oltre che per i consumatori e le Amministrazioni.

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